Mario Viscito: differenze tra le versioni

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Mario Viscito (N.D. - Ottaviano 24 febbraio 1963) è stato un muratore napoletano, vittima innocente di Camorra. Fu la prima vittima dell'allora 22enne Raffaele Cutolo.

Biografia

Mario Viscito si trovava in compagnia del cognato e compagno di lavoro Salvatore Moccia, quando vide alcuni giovani impegnati in una rissa lungo il viale principale di Ottaviano. Erano da poco passate le 14:30 del 24 febbraio 1963. Cutolo, appena 22enne, stava percorrendo con la Fiat 1100 della sorella il viale in compagnia dell'amico Armando Visone, quando rischiò di investire una bambina di 12 anni, Nunzia Arpaia, che reagì dandogli del cretino. A quel punto il futuro boss, all'epoca parcheggiatore abusivo, scese dalla macchina e la prese a schiaffi in malo modo, scatenando la reazione del fratello e di un amico, che intervennero per difenderla, dando il via a una rissa.

A quel punto Mario si intromise nel tentativo di separare i ragazzi che si stavano picchiando, ma si trovò lungo la traiettoria di tiro di Cutolo, che intanto aveva estratto la pistola e fece fuoco otto volte. Il muratore morì poco dopo durante il trasporto all'ospedale Loreto Mare.

Mario lasciava la moglie, Nunzia Moccia, e tre figli, Antonio, Gerardo e Anna.

Processi

Cutolo venne condannato in primo grado all'ergastolo, pena ridotta a 24 anni in appello per il venir meno dell'aggravante dei futili motivi. La pena venne confermata dalla Cassazione. Anni dopo, Cutolo, durante la sua seconda latitanza, si presentò a casa della vedova, offrendole tre milioni di lire, ma questa rifiutò ogni offerta, nonostante dalla morte del marito versasse in una situazione economica difficile.

Bibliografia

  • Titti Beneduce, "Anna Viscito: «Vi racconto mio padre, il primo uomo ucciso da Cutolo»", il Corriere del Mezzogiorno, 20 febbraio 2021.[1]