Alberto De Falco

Da WikiMafia.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca


Alberto De Falco (1967 - Brindisi, 23 febbraio 2000) è stato un vicebrigadiere della Guardia di Finanza, vittima innocente della Sacra Corona Unita.

Biografia

La sera del 23 febbraio 2000, gli scafi dei contrabbandieri avevano scaricato casse di sigarette sulla costa a nord di Brindisi. Ad attenderli c'erano altri contrabbandieri, con fuoristrada blindati e attrezzatissimi.

Quella sera erano di pattuglia Alberto ed il suo collega Antonio Sottile. Erano sull'auto di servizio della Finanza, una Punto, quando incrociarono l'autocolonna di blindati sulla strada statale 379 che collega Brindisi a Bari.

In testa una Range Rover a fari spenti che si scagliò contro l'utilitaria dei finanzieri. Antonio Sottile e Alberto De Falco morirono sul colpo. Nell'impatto, la Range Rover restò incastrata nella Punto e i contrabbandieri fuggirono a piedi. Gli investigatori trovarono sui sedili del fuoristrada i loro telefoni cellulari: errore che portò all'arresto di Giuseppe Contestabile e di Adolfo Bungaro.

Indagini e Processi

Seguirono un'inchiesta della magistratura, un processo con dieci imputati e due condanne per "omicidio per colpa cosciente".

Al di là dell'iter giudiziario, la morte dei finanzieri Sottile e De Falco spinse lo Stato a mandare in Puglia duemila uomini, dando inizio all'Operazione Primavera: furono arrestate quasi cento persone, centinaia le denunce, migliaia i sequestri di motoscafi e di blindati nonché di depositi di sigarette di contrabbando, sequestri di armi e di esplosivi.

Questo confermò che il contrabbando in Puglia lavorava insieme e con il “permesso” della Sacra Corona Unita ai cui boss veniva pagata una tangente per ogni cassa di sigarette scaricata.

Bibliografia