Giulio Giaccio

Da WikiMafia.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca


Giulio Giaccio (Napoli, N.D. - Napoli, 30 luglio 2000) è stato un operaio napoletano, sequestrato e ucciso a 26 anni dalla camorra. Il suo corpo venne sciolto nell'acido dai suoi assassini.

Biografia

Il giorno della sua scomparsa Giaccio venne prelevato da due uomini con la divisa di poliziotto e da quel momento si persero le sue tracce. L'amico con cui si trovava in quel momento avvertì i familiari, i quali chiesero lumi alle autorità, scoprendo che non risultava alcun fermo per il giovane operaio napoletano.

Indagini

Subito dopo la sparizione vennero ascoltati diversi parenti di Giaccio per capire se avesse avuto rapporti con la camorra, ma tutti confermarono agli investigatori che l'operaio napoletano non aveva mai avuto relazioni in quella direzione. Tanto che, in assenza di piste su cui muoversi e non ritrovando il corpo, l'indagine venne archiviata.

La svolta si ebbe dopo 22 anni, quando il 21 dicembre 2022 la Direzione distrettuale antimafia di Napoli notificò una misura cautelare in carcere nei confronti di Carlo Nappi e Salvatore Cammarota, affiliati al Clan Polverino, sulla base delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Giuseppe Simioli, ex boss del clan, e Roberto Perrone.

Secondo il racconto dei due collaboratori, Giaccio venne ucciso perché scambiato per tale Salvatore che all'epoca intratteneva una relazione con la sorella di uno dei due killer, che non la approvava. Quel 30 luglio 2000 i due camorristi, fingendosi poliziotti, costrinsero la vittima a salire a bordo della propria auto, dove venne interrogata per diverso tempo. Nonostante avesse negato più volte di avere una relazione sentimentale con quella donna, Giaccio venne ucciso con un colpo d'arma da fuoco alla testa e il cadavere fatto sparire sciogliendolo nell'acido.

Bibliografia

  • SkyTg24, "Napoli, ucciso e sciolto nell'acido per errore nel 2000: presi killer", 21 dicembre 2022