Mafia a Como: differenze tra le versioni

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Nella realtà comasca con l’[[Operazione Infinito]] sono state individuate tre Locali: una a Mariano Comense (già emersa con l’operazione “I fiori della notte di San Vito”), una ad Erba e una a Canzo-Asso, due comuni tra loro limitrofi. Si nota dunque che non si hanno più notizie delle Locali emerse nel blitz sopraccitato del giugno ’94, quali Appiano Gentile, Cermenate, Como, Fino Mornasco e Senna Comasco; ciò però è bel lontano dal definire “pulite” ovvero prive della presenza mafiosa tali aree, come dimostrano i beni confiscati in questi comuni e i vari atti di intimidazione, estorsione che ivi si verificano<ref> Marco Fortunato, ''Le organizzazioni mafiose in provincia di Como (1980-2010)'', tesi di Laurea Triennale, Università degli Studi di Milano </ref> .  
Nella realtà comasca con l’[[Operazione Infinito]] sono state individuate tre Locali: una a Mariano Comense (già emersa con l’operazione “I fiori della notte di San Vito”), una ad Erba e una a Canzo-Asso, due comuni tra loro limitrofi. Si nota dunque che non si hanno più notizie delle Locali emerse nel blitz sopraccitato del giugno ’94, quali Appiano Gentile, Cermenate, Como, Fino Mornasco e Senna Comasco; ciò però è bel lontano dal definire “pulite” ovvero prive della presenza mafiosa tali aree, come dimostrano i beni confiscati in questi comuni e i vari atti di intimidazione, estorsione che ivi si verificano<ref> Marco Fortunato, ''Le organizzazioni mafiose in provincia di Como (1980-2010)'', tesi di Laurea Triennale, Università degli Studi di Milano </ref> .  
   
   
Per quanto riguarda la Locale di Mariano Comense, essa risulta essere dedita al traffico di stupefacenti e a capo di essa si trova Salvatore Muscatello, già considerato tale nel ’94, il quale è uno dei più anziani esponenti della ‘Ndrangheta in Lombardia. Dalle indagini risulta che gli affiliati a questa Locale abbiano a loro disposizione una ingente quantità di armi, sia fucili sia materiale esplosivo sia due bombe di fabbricazione jugoslava, ritrovate all’interno del maneggio “La Masseria” di Bregnano, di proprietà di Salvatore Di Noto. Tale maneggio è salito agli onori della cronaca quando, grazie alle rivelazioni di Belnome, si è saputo che lì era stato ucciso Antonio Tedesco, ammazzato nel 2009 con un colpo di pistola e finito a picconate. La Locale di Mariano Comense era considerata la più rilevante per l’importanza nella gerarchia ‘ndranghetista dei suoi esponenti, ma ciò fino all’omicidio di [[Carmelo Novella]], a seguito del quale vi è stato un relativo declino di questa Locale a vantaggio di quella di Erba.  
Per quanto riguarda la Locale di Mariano Comense, essa risulta essere dedita al traffico di stupefacenti e a capo di essa si trova [[Salvatore Muscatello]], già considerato tale nel ’94, il quale è uno dei più anziani esponenti della ‘Ndrangheta in Lombardia. Dalle indagini risulta che gli affiliati a questa Locale abbiano a loro disposizione una ingente quantità di armi, sia fucili sia materiale esplosivo sia due bombe di fabbricazione jugoslava, ritrovate all’interno del maneggio “La Masseria” di Bregnano, di proprietà di Salvatore Di Noto. Tale maneggio è salito agli onori della cronaca quando, grazie alle rivelazioni di Belnome, si è saputo che lì era stato ucciso Antonio Tedesco, ammazzato nel 2009 con un colpo di pistola e finito a picconate. La Locale di Mariano Comense era considerata la più rilevante per l’importanza nella gerarchia ‘ndranghetista dei suoi esponenti, ma ciò fino all’omicidio di [[Carmelo Novella]], a seguito del quale vi è stato un relativo declino di questa Locale a vantaggio di quella di Erba.  


[[Pasquale Giovanni Varca]] risulta essere dunque il capo della Locale di Erba, la quale è di recente costituzione ed è il referente in Lombardia per Domenico Oppedisano che è considerato l’attuale Capo del Crimine della ‘Ndrangheta. E’ composta da affiliati per lo più originari di Isola di Capo Rizzuto e per questo è forte il collegamento con esponenti della cosca Arena-Nicoscia che è egemone in quella zona della Calabria. Questo legame emergerà in maniera forte quando verrà dallo stesso Varca e dagli altri “isolitani” gestita la fase organizzativa del trasferimento di due latitanti appartenenti a questa cosca. Varca e i suoi affiliati si impongono nel movimento terra con metodi di intimidazione di stampo mafioso e inoltre secondo gli investigatori ha garantito ad un’organizzazione albanese l’appoggio delle ‘ndrine che controllano il porto di Gioia Tauro per far entrare nel Paese grossi carichi di cocaina. Altro metodo utilizzato dagli affiliati per aumentare i profitti a loro disposizione è quello di esportare in Tunisia dei mezzi da lavoro che vengono falsamente denunciati come rubati dai proprietari.
[[Pasquale Giovanni Varca]] risulta essere dunque il capo della Locale di Erba, la quale è di recente costituzione ed è il referente in Lombardia per Domenico Oppedisano che è considerato l’attuale Capo del Crimine della ‘Ndrangheta. E’ composta da affiliati per lo più originari di Isola di Capo Rizzuto e per questo è forte il collegamento con esponenti della cosca Arena-Nicoscia che è egemone in quella zona della Calabria. Questo legame emergerà in maniera forte quando verrà dallo stesso Varca e dagli altri “isolitani” gestita la fase organizzativa del trasferimento di due latitanti appartenenti a questa cosca. Varca e i suoi affiliati si impongono nel movimento terra con metodi di intimidazione di stampo mafioso e inoltre secondo gli investigatori ha garantito ad un’organizzazione albanese l’appoggio delle ‘ndrine che controllano il porto di Gioia Tauro per far entrare nel Paese grossi carichi di cocaina. Altro metodo utilizzato dagli affiliati per aumentare i profitti a loro disposizione è quello di esportare in Tunisia dei mezzi da lavoro che vengono falsamente denunciati come rubati dai proprietari.
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