Locale di Pavia

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La Locale di Pavia è una Locale di 'ndrangheta che, come risulta dall'Operazione Infinito, faceva capo a Francesco Bertucca.

La Storia

L’esistenza di una Locale di ‘ndrangheta attiva nella città di Pavia è emersa per la prima volta nelle indagini condotte nell’ambito dell'Operazione Fiori della notte di San Vito. In particolare, alcuni collaboratori di giustizia parlarono della Locale di Pavia come una delle Locali riconosciute dalla Calabria. La Locale è attiva già dagli anni Settanta e tra i componenti, con ruoli di vertice, vi erano già Giuseppe Antonio "Pino" Neri e Salvatore Pizzata.

l'Operazione Infinito mostrò come alcuni affiliati da questa Locale si spostarono verso la Locale di Voghera data l’incapacità gestionale di Francesco Bertucca il quale, a causa del suo comportamento, si era scontrato sia con Giuseppe Antonio "Pino" Neri che con altri membri della Locale, sino a giungere al punto di rottura, tanto che erano rimasti “organici” solo lo stesso Bertucca, il figlio e Salvatore Pizzata.[1]

Il ruolo di Carlo Antonio Chiriaco

Direttore sanitario della ASL di Pavia, Chiriaco, condannato in via definitiva a 12 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, costituiva elemento di raccordo tra alti esponenti della ‘ndrangheta lombarda, in particolare Giuseppe Antonio "Pino" Neri e Cosimo Barranca, e alcuni esponenti politici. Data la sua influenza favoriva gli interessi economici della ‘ndrangheta garantendo appalti pubblici e proponendo varie iniziative immobiliari, prestandosi a riciclare denaro proveniente da attività illecite.

Secondo le indagini, Chiriaco usava le sue funzioni di direttore sanitario per consentire alla ’ndrangheta lombarda «di infiltrarsi nelle competizioni elettorali e nell’ambiente sanitario, amministrativo, bancario, imprenditoriale; e tentando addirittura l’infiltrazione nel sistema carcerario attraverso l’appalto dei servizi infermieristici del carcere di Opera nonchè, in prospettiva, delle tre case circondariali di Pavia, Voghera e Vigevano, promesso agli esponenti della ’ndrangheta quale contropartita per il sostegno elettorale a un candidato nelle elezioni regionali del 2010».[2]

Cariche

  • Cosimo Bertucca: Capo Locale

Altri Affiliati e figure di spicco: rispetto ad altre Locali lombarde non sono chiari i ruoli ricoperti dagli affiliati della Locale di Pavia. Sicuramente al vertice è risultato essere Cosimo Bertucca e "Pino" Neri, anche se altre figure di spicco, come Chiriaco, hanno avuto un ruolo di coordinamento. Come sottolineò il GIP Andrea Ghinetti scrivendo l'ordinanza di custodia cautelare dell'Operazione Infinito "i due componenti del locale di Pavia che sono stati individuati sono Francesco Bertucca e Giuseppe Antonio "Pino" Neri. Quanto alla figura di quest’ultimo, è decisamente riduttivo inquadrarlo semplicemente come partecipe del locale di Pavia, avendo un ruolo e un prestigio – è tra “ i padri fondatori” – che lo pone ai vertici della struttura di coordinamento. Parimenti, non è un semplice affiliato Carlo Antonio Chiriaco, che in ragione del ruolo rivestito e del bagaglio di conoscenze e frequentazioni nella società civile, si pone a disposizione dell’intera organizzazione della ‘ndrangheta, e non solo della Locale di Pavia".[3]. Altri personaggi contigui alla Locale sono Rocco Coluccio e Salvatore Pizzata.

Bibliografia

  • Andrea Ghinetti, Ordinanza di applicazione coercitiva con mandato di cattura - Procedimento Penale n. 43733/06 R.G.N.R., Tribunale di Milano - Ufficio GIP, 5 luglio 2010.

Note

  1. Andrea Ghinetti, Ordinanza di applicazione coercitiva con mandato di cattura - Procedimento Penale n. 43733/06 R.G.N.R., Tribunale di Milano - Ufficio GIP, 5 luglio 2010, p.360
  2. Fabrizio Merli, "Neri, il “politico” della ’ndrangheta", la Provincia Pavese, 9 agosto 2015, http://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2015/08/09/news/neri-il-politico-della-ndrangheta-1.11912261
  3. Andrea Ghinetti, cit. p.361