Perché siamo scesi in Piazza per la Palestina

Nella riunione di mercoledì 21 febbraio, abbiamo approvato all’unanimità la partecipazione della nostra realtà associativa alla manifestazione nazionale che si è tenuta sabato 24 febbraio a Milano a favore del popolo palestinese.

Già in questi mesi, con diversi post e/o storie che ci sono costati anche lo shadow ban su Instagram, avevamo preso una posizione pubblica in tal senso. Proprio perché condanniamo ogni forma di violenza e la cultura delle armi, non possiamo far finta di nulla di fronte a quanto accade a Gaza da parte israeliana in risposta al feroce attacco di Hamas del 7 ottobre.

Il “plausibile genocidio” in Palestina

Il 26 gennaio scorso, a seguito del ricorso presentato dal Sudafrica, la Corte internazionale di Giustizia dell’Aia ha stabilito che a Gaza è in corso un “plausibile genocidio”.

Nonostante l’esortazione della Corte a evitare qualsiasi atto che possa favorire questa ipotesi, Israele continua senza sosta la distruzione di case e l’uccisione di civili inermi palestinesi. Il bilancio delle vittime arriva a quasi 30mila, di cui un terzo sono bambini. Persino il dissenso interno nelle università israeliane viene represso dal governo di Benjamin Netanyahu.

Chiediamo il “cessate il fuoco”

In questa situazione, pensiamo sia essenziale mostrare quindi solidarietà al popolo palestinese, condannando il regime di occupazione israeliano che dura dal 5 giugno 1967 e unendoci alle richieste provenienti da ogni parte per il cessate il fuoco in Palestina.

Ribadiamo la nostra ostilità all’antisemitismo, in quanto contrari a ogni forma di odio razziale, proprio per questo non possiamo restare indifferenti di fronte a quello da cui sono pervasi gli attuali governanti di Israele.

Milano, 25 febbraio 2024

Le ragazze e i ragazzi di WikiMafia