Comunicato – Perché #MafiaMaps è ferma

Pubblichiamo il comunicato di MafiaMaps, apparso sul suo sito web il 27/09/2016.

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Cari sostenitori,

torniamo a scrivervi, a due mesi di distanza dall’ultimo comunicato, per aggiornarvi sullo stato dei lavori di MafiaMaps. Come già annunciato a luglio, non abbiamo potuto rispettare gli impegni presi con voi circa il rilascio entro la primavera 2016 dell’App come ve l’avevamo promessa alla fine della campagna di crowdfunding #mappiamolitutti lo scorso anno.

La ragione è semplice: la società (MISSING), a cui avevamo affidato la programmazione informatica del sistema di gestione dei contenuti (CMS) e dell’App per Android e iOS per un importo complessivo pari a 28mila euro + IVA, ha deciso di recedere unilateralmente dal contratto (pur non avendone facoltà) firmato il 7 marzo 2016 (e che vi alleghiamo).

Dopo una ricerca di mercato nel febbraio 2016, a seguito del venir meno dell’impegno della precedente risorsa individuata nel 2015 che doveva occuparsi dello sviluppo informatico del progetto, avevamo scelto di affidare a un’azienda specializzata (anziché a dei freelance) la commessa. A parità di costi, (MISSING) garantiva la consegna entro la data del 31 maggio 2016, con una scadenza ravvicinata al 31 marzo 2016 di una versione “light” con il solo accesso alla mappa “organizzazioni mafiose”, ed è per questo che l’abbiamo scelta. Le altre società avevano tempi di rilascio molto più lunghi che ci creavano dei problemi in relazione alla partenza delle nuove campagne di crowdfunding, vitali, come ben sapete, per il sostentamento del progetto.

Purtroppo, sin dal primo rilascio della “versione light” ci sono stati innumerevoli problemi, con bug, malfunzionamenti e disagi per voi utenti, che ancora sperimentate dato che (MISSING) non ha più provveduto a sanarli, promettendoci che sarebbero stati risolti con il rilascio della versione definitiva dell’App. Benché le fosse stata concessa una proroga al 10 giugno, dopo l’ennesimo ritardo e le proteste da parte nostra, (MISSING) il 22 giugno ci comunicava che non aveva più intenzione di continuare i lavori per “l’arroganza” dei nostri toni (chiedevamo semplicemente il rispetto del contratto).

Al che abbiamo richiesto tramite i nostri legali quanto previsto dalle clausole di risoluzione del contratto del 7 marzo, cioè la risoluzione dello stesso e la restituzione della somma di 14mila euro + IVA già incassata da (MISSING) per inadempienza, riservandoci di chiedere i danni diretti e indiretti connessi alla mancata realizzazione dell’App nei tempi previsti. In un incontro avvenuto a Milano il 15 settembre 2016 al fine di trovare un accordo extragiudiziale che ci evitasse una causa giudiziaria in sede civile, (MISSING), nella figura del suo amministratore unico (MISSING), ci comunicava la sua intenzione di voler risolvere la questione di fronte a un giudice.

È chiaro che questa situazione ha stravolto la road map che avevamo previsto, allungando i tempi di realizzazione dell’App. L’amarezza più grande resta comunque che l’intero importo raccolto nel 2015 con la campagna #mappiamolitutti è andato in fumo e, non avendo in mano il prodotto frutto della precedente raccolta, non abbiamo nemmeno potuto condurre le campagne di crowdfunding regionali che avevamo previsto quest’anno.

Detto questo, siamo in trattativa con un nuovo partner interessato a finanziare la realizzazione del Progetto MafiaMaps come lo abbiamo immaginato e come ve lo abbiamo promesso. Ci scusiamo quindi per il disagio e vi chiediamo di avere ancora un po’ di pazienza: la vostra generosità e la vostra fiducia saranno ripagate non appena avremo individuato dei nuovi sviluppatori che prendano veramente a cuore questa causa.

La tensione e i problemi di questi ultimi mesi ci hanno poi impedito di dedicarci a un’attività egualmente importante, cioè l’invio delle ricompense alla maggior parte di quelli che vivono fuori Milano (si trattava della tessera, del bloc-notes o della maglietta, a seconda dell’entità della donazione). Nei prossimi giorni provvederemo in tal senso, inviandole a tutti i sostenitori che ci hanno comunicato il proprio indirizzo fisico (sollecitando chi ancora non abbia provveduto a comunicarcelo scrivendoci a team@mafiamaps.it).

Purtroppo non si fanno sempre incontri fortunati e qualche volta (forse troppe volte) le cose non vanno come dovrebbero andare, ma da parte nostra resta la stessa passione e la stessa ostinazione nel voler portare a termine questo Progetto, sul quale abbiamo investito i nostri soldi, il nostro tempo e la nostra reputazione professionale. E che porteremo a termine perché tutto quello che ci siamo detti in questi anni per noi non è stata vuota retorica: ci siamo conquistati con fatica e sudore, contro ogni pronostico, quel primato che WikiMafia ha di prima e più grande enciclopedia sul fenomeno mafioso, faremo di tutto per far sì che MafiaMaps rappresenti il punto più avanzato del nostro impegno nella lotta alla mafia, mettendolo al servizio di ogni cittadino che come noi non si rassegna allo status quo esistente.

Se non abbiamo cambiato Paese, seguendo tanti nostri coetanei, è solo perché siamo stufi e stanchi di essere stanchi e stufi dell’Italia. Lo spirito con cui è nata WikiMafia quattro anni fa resta intatto e si moltiplica nei volontari sempre più giovani che danno un contributo nella riorganizzazione scientifica e nella condivisione di conoscenza sul fenomeno mafioso. L’unica cosa di cui loro, i mafiosi, hanno paura è sapere che noi possiamo sapere.

La nostra battaglia per la conoscenza e il nostro impegno contro la mafia non finiscono e non finiranno per un contratto disatteso.

Ancora grazie per il sostegno e la solidarietà che abbiamo ricevuto in queste ultime settimane, sono la prova più autentica che ogni minuto speso per questa causa è stato un minuto ben speso. E soprattutto grazie al nostro mentore, Nando dalla Chiesa, che non solo ci ha dato un metodo e gli strumenti per “vedere” ma anche continua a incoraggiarci in questa avventura, a cui ha dato un contributo fondamentale.

A presto, anzi, a prestissimo,

Pierpaolo
Hermes
Thomas
Marco
Samuele
Francesco
Claudio