‘Ndrangheta in Lombardia, WikiMafia parte civile a Rho, Pioltello e Monza

La presenza della ‘ndrangheta in Lombardia è oramai un dato assodato da più di una pronuncia definitiva della Cassazione. Basti pensare che sulle 172 operazioni antimafia condotte in regione dal 1983, ben 140 hanno riguardato l’organizzazione mafiosa calabrese. 

Di recente l’attenzione mediatica su questo tema è cresciuta a seguito di due importanti operazioni, una su Rho e l’altra su Pioltello, che dimostrano quanto la sola azione della magistratura non sia risolutiva nell’arginare il fenomeno: gli indagati, infatti, erano già stati condannati oltre dieci anni fa nella famosa operazione Crimine-Infinito.

Rho, l’operazione Vico Raudo

La città di Rho è nota ai più per aver condiviso con Milano la sede del sito espositivo di Expo2015, dove oggi sorge il distretto MIND, ed era già stata tra le città finite alla ribalta nell’inchiesta Infinito del 2010.

L’operazione Vico Raudo, scattata lo scorso 22 novembre, ha iscritto nel registro degli indagati 55 persone, 49 delle quali arrestate. L’accusa principale è di aver mantenuto in attività la Locale di Rho.  

Al centro dell’inchiesta vi è Gaetano Bandiera, già condannato a 12 anni in via definitiva per 416 bis in quanto partecipe alla Locale di Rho, affiliato alla ‘ndrangheta con la dote superiore della “Santa“. Classe 1948, Bandiera avrebbe continuato a gestire gli affari della Locale dagli arresti domiciliari, ottenuti fingendosi invalido, come si legge nell’ordinanza.

In questo modo gli uomini della ‘ndrangheta avrebbero esercitato un controllo del territorio praticamente assoluto, attraverso il quale gestivano il solito traffico di stupefacenti. Molteplici le forme di intimidazioni utilizzate, tra cui il posizionamento di una testa di maiale davanti alla casa di uno degli indagati, volta a farlo desistere dalle richieste di mantenimento economico ma anche da possibili intenzioni di collaborare con la giustizia.

Pioltello, il feudo dei Manno-Maiolo

Come per Rho, anche a Pioltello l’operazione antimafia di lunedì 12 dicembre ha accertato l’operatività della Locale di ‘ndrangheta della città. Al centro dell’indagine Cosimo Maiolo, condannato a 11 anni e mezzo in Infinito, il quale non solo avrebbe raccolto voti per l’ex-candidato sindaco di centrodestra, poi sconfitto, Claudio Fina, ma avrebbe anche controllato, attraverso una srl, importanti serbatoi di manodopera per le società di spedizione del milanese, tra cui un colosso come Gls. 

Salaria, la ‘ndrangheta in Brianza

E’ del 5 ottobre 2021 invece l’operazione Salaria, al centro della quale vi sono Michele Oppedisano, boss di Rosarno già condannato in Infinito, e suo figlio Pasquale. I due gestivano da un supermercato di Correzzana, a dieci minuti dall’Autodromo di Monza, una rete di società e passaggi di fatture e denaro, nonché l’acquisizione di aziende e diverse estorsioni. I territori di competenza sconfinavano un po’ in tutta la Brianza, dal territorio della provincia di Monza a quella di Lecco. 

In abbreviato vi sono state già le prime condanne (a noi di WikiMafia è stato riconosciuto un risarcimento di 8mila euro come parte civile), mentre il rito ordinario si è aperto al Tribunale di Monza lo scorso 15 dicembre.  

‘Ndrangheta in Lombardia, WikiMafia si è costituita parte civile

Considerata l’importanza di queste indagini, WikiMafia ha dato mandato all’Avv. Marco Griguolo, membro dell’Ufficio di Presidenza di WikiMafia APS, di costituirsi parte civile sia a Rho che a Pioltello. 

Se da una parte siamo felici che anche il comune di Rho si costituirà parte civile (e crediamo farà lo stesso anche Pioltello), giudichiamo negativamente l’assenza in aula del Comune di Monza lo scorso 15 dicembre. Non solo da inizio ottobre avevamo sollecitato il Comune tramite il presidente della Commissione Antimafia Racioppi (inascoltato da Sindaco e Assessore alla Legalità), ma avevamo mandato una PEC a inizio dicembre con tutta la documentazione, mettendo a disposizione il nostro avvocato gratuitamente per eventuale supporto. 

La costituzione di parte civile nei processi di mafia non è una questione di soldi (nella stragrande maggioranza dei casi Lor Signori risultano nullatenenti), bensì un atto fortemente simbolico. E poiché le vittime individuate dalla DDA spesso non si costituiscono parte civile, se a farlo sono le istituzioni assume un valore simbolico ancora più alto. 

E’ mortificante dover constatare che in tribunale a fianco della DDA di Milano in moltissimi processi della Lombardia ci siamo solo noi, laddove veniamo accettati come parte civile (in Cavalli di razza, ad esempio, ci hanno platealmente escluso). 

Anche nel processo Cardine-Metal Money (che si è già concluso in appello), siamo l’unica parte civile. Nonostante avessimo proposto ad altre associazioni antimafia ben più importanti di costituirsi insieme a noi. 

‘Ndrangheta in Lombardia, il nostro lavoro quotidiano

La costituzione di parte civile ci permette anche di restare aggiornati sugli ultimi sviluppi dei processi, permettendoci di elaborare analisi aggiornate sul fenomeno mafioso in Lombardia. Nei prossimi mesi intensificheremo i nostri sforzi per ampliare quanto più possibile tutte le voci enciclopediche che riguardano la regione, anche in vista delle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale. 

Il tutto da volontari, nel nostro tempo libero. Anche per questo siamo convinti che alla fine vinceremo noi, vadano come vadano i processi. Lor Signori fanno tutto in nome del profitto. Noi no

Milano, 20 dicembre 2022