Comunicato stampa: “Il Modello Milano ha favorito opacità”

Il quadro che sta emergendo in queste ore dalle ultime inchieste della Procura di Milano è inquietante, e si aggiunge a un quadro già politicamente e socialmente grave per il capoluogo lombardo.

Come associazione antimafia che da anni è impegnata a chiedere trasparenza sui capitali investiti in città, noi di WikiMafia abbiamo sempre denunciato, perché lo viviamo quotidianamente sulla nostra pelle, le storture del cosiddetto “Modello Milano”, a partire dalla bolla immobiliare che ha reso inaccessibile la città a molti studenti e studentesse, obbligate a vivere fuori i confini cittadini.

Al di là delle singole posizioni di ciascun indagato, cui auguriamo di dimostrare la propria estraneità sotto il profilo penale, ci sembrano evidenti le responsabilità politiche di un sistema che ha prodotto quanto meno una “confusione” tra pubblico e privato tale da generare opacità che hanno indotto la Procura a condurre le indagini degli ultimi anni, con conseguente danno di immagine per tutta la Città di Milano, non solo per l’istituzione comunale.

Si rischia di compromettere il buon lavoro su mafia e corruzione

Ciò che temiamo è che venga compromesso l’intero lavoro portato avanti in questi anni dal Comune di Milano sul fronte della lotta alla mafia e alla corruzione, su cui il capoluogo lombardo è stato all’avanguardia, pur con tutti i limiti imposti dalle leggi nazionali (ad esempio, sulla non obbligatorietà della dichiarazione del titolare effettivo).

Un lavoro che non ha certamente eliminato la storica presenza mafiosa in città, né ha impedito ad aziende e imprenditori vicini ad alcune famiglie mafiose di entrare in alcuni appalti, ma che certamente ha reso più difficile la loro azione criminale, come emerso anche nei diversi processi in cui ci siamo costituiti parte civile.

A due giorni dal 33° anniversario della Strage di Via D’Amelio, anche per ricordare in maniera concreta e non retorica chi è morto per mano mafiosa, ci auguriamo che vi sia un deciso cambio di passo da parte della maggioranza in Consiglio comunale, che si decida di affrontare l’evidente questione morale emersa in queste ore, a prescindere da come si evolverà la questione giudiziaria, e che si tuteli il buon nome della città.

Confidiamo nel buon senso e nella responsabilità politica di tutti gli attori politici e istituzionali coinvolti in questo momento difficile per la nostra città.