Nicola Gratteri nuovo Procuratore nazionale antimafia? Magari!

Nicola Gratteri si è candidato per ricoprire il posto di nuovo Procuratore nazionale antimafia. L’attuale capo della procura di Catanzaro ha presentato infatti domanda per succedere a Federico Cafiero De Raho, che a febbraio 2022 andrà in pensione.

Oltre a Gratteri, hanno presentato la domanda altri sette procuratori:

  • Giovanni Melillo, procuratore capo di Napoli;
  • Francesco Lo Voi, procuratore capo di Palermo;
  • Carmelo Zuccaro, procuratore capo di Catania;
  • Maurizio De Lucia, procuratore capo di Messina;
  • Leonardo Leone De Castris, procuratore capo di Lecce;
  • Marcello Viola, procuratore generale di Firenze;
  • Giovanni Russo, procuratore aggiunto della Direzione Nazionale Antimafia.

Tuttavia, Lo Voi sarebbe in pole position per diventare il nuovo procuratore capo di Roma, mentre Viola avrebbe fatto domanda per Milano, dove risulta al momento il candidato più forte. 

Il valore simbolico della nomina di Gratteri

Fermo restando l’altissimo profilo di tutti gli altri candidati, è indubbio il valore simbolico di un’eventuale nomina di Gratteri come Procuratore nazionale antimafia.

In una fase storica come questa, nella quale sono messe in discussione le importanti conquiste legislative antimafia, pagate col sangue di tanti, anzitutto quello di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, la nomina di Nicola Gratteri sarebbe un segnale alle mafie che lo Stato non si lascia intimidire e ha intenzione di fare sul serio.

Perché? Anzitutto per la sua esperienza in ambito internazionale, si pensi ad esempio alle inchieste sulle mafie in Germania.

Non solo: essendo, come Nino Di Matteo, totalmente estraneo al sistema delle correnti, con la nomina di Nicola Gratteri i cittadini potrebbero finalmente ricominciare a sperare in una riforma anzitutto morale della magistratura italiana. La sua nomina proverebbe infatti che quel criterio di spartizione, almeno nel caso dell’antimafia, non è stato applicato. 

Una strada in salita

Se alle persone normali la nomina di Gratteri può apparire scontata, così non è proprio per la sua condizione di battitore libero. Stando ad alcune ricostruzioni giornalistiche, la sua nomina farebbe saltare infatti i delicati equilibri tra le varie correnti della magistratura.

L’auspicio a questo punto è che queste ricostruzioni vengano smentite dai fatti, nei prossimi mesi.